FONTANA ELISABETTA


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Francesco Chetta

Recensione


"SILENTI - FRAMMENTI DI VITA"
Elisabetta Fontana




L'astrazione non è solo un banale godimento visivo che cattura l'osservatore, l'astrazione è quell'espressione che permette all'Artista di comunicare con un linguaggio simbolico o cromatico privo di qualsiasi forma d'oggettività.
Elisabetta Fontana è riuscita fantasticamente in questa non facile impresa, valicando il comune confine del reale per approdare in una dimensione-temporale dell'immagine.
Oggettivamente possiamo notare nelle tematiche condotte dall'Artista un intimo silenzio che platonicamente ci avvolge di un arcaico mistero.

Tecnica preparazione e lunghi studi rivolti alla frammentazione e studio della Materia, segnano indelebilmente e doverosamente il percorso raggiunto e condotto in lunghi anni di ricerca:non notiamo alcun minimalismo che possa condurci ai capiscuola quali i grandi
Jean Frautier e Alberto Burri .
Elisabetta Fontana ci onora della sua nobile ricerca di per sé già omaggiata dal cognome del omonimo grande Lucio.
L'Astrazione frammentaria di Elisabetta descrive il suo recondito inconscio scandagliando attentamente il suo io.
Presentandosi portavoce della sua umile personalità pittorica, alcune sue opere testimoniano ampiamente la sua ricerca che va oltre il mero linguaggio fossilizzato e storicizzato già negli anni di corrente dell'informalità concettuale.
Non più quindi un oggettività materica, isolatamente distribuita con supporti tonali che identificano il piano costruttivo spaziale dell'opera,ma una mano attenta nella stesura della materia.
Fontana modella , FRAMMENTA, evidenzia la neo oggettività spirituale del suo animo soffocato da turbamenti emotivi, con campiture monocrome a volte accese da piccoli luminescenti pigmenti, sublimando di silenzi interpretativi la lirica spazialità della nostra vita.


Gennaio 2009
Francesco Chetta
(Critico d'arte)



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